Il 6 febbraio 1995 il Consiglio comunale di Briga Novarese istituì il Museo di Cultura Materiale, cioè di oggetti, strumenti ed attrezzi di vario uso quotidiano. All'inaugurazione del museo, collocato nella sala consiliare del vecchio municipio nella piazza Unità d'Italia 2 nel centro storico del paese, era stata sottolineata l'importanza dell'iniziativa che permette ai visitatori di rivivere le vicende degli abitanti locali di altri tempi, dei quali non rimane più niente se non proprio questi oggetti. L'evoluzione sempre più rapida del modo di vivere, in tutti i sensi e le estensioni possibili, ha infatti cancellato tanto inesorabilmente quel passato da rendere irriconoscibili quegli oggetti alle generazioni presenti più propense a proiettarsi sul futuro che a riconsiderare nel passato il cammino percorso da chi è venuto prima ed ha preparato la strada. Per questo la possibilità di toccare con mano gli oggetti del passato, può aiutarci non solo a conoscere ma, soprattutto a capire.
Il Museo è disposto in un solo ambiente di circa cinquanta metri quadri al primo piano. Già all'ingresso del vano delle scale sono collocati alcuni oggetti particolarmente interessanti: due torchi, uno grande e l'altro piccolo, ed una vecchia campana datata 1651 che per secoli ha suonato dal campaniletto di San Colombano, sopra la collina. Lungo la scala sono collocate vecchie fotografie del paese. Sul pianerottolo davanti alla porta d'ingresso del museo vero e proprio, vi sono una sgranatrice, un aratro ed altri strumenti per l'agricoltura. All'interno della sala museale gli oggetti sono disposti in scaffali metallici lungo le pareti e nell'area centrale; di ogni oggetto una etichetta ricorda il nome e l'uso in italiano ed in dialetto. (Va ricordato che in paese esiste un gruppo che si sta occupando del salvataggio del dialetto locale; l'ultima sua iniziativa è stata la compilazione e la pubblicazione del Calendario 2010, in dialetto con traduzione, che ha raccolto grande successo).
Le aree tematiche non sono ben definite anche a causa dello spazio ridotto a disposizione che non consente suddivisioni nette e comunque difficili perché non è sempre semplice identificare un' area precisa per tutti gli oggetti. A questo proposito va ricordato che tutti gli oggetti del museo, ad esclusione di qualche rara eccezione, provengono da donazioni di abitanti del paese. Briga, sino alla metà dell'Ottocento visse principalmente e quasi essenzialmente di agricoltura; solo in seguito parecchi brighesi si dedicarono all'attività girovaga di peltrai e poi, nella prima metà del Novecento, di cuochi o camerieri. Ma il paese rimase ancora fondamentalmente agricolo e quindi legato alle antiche tradizioni sino agli anni cinquanta del Novecento, anche se il progressivo aumento della popolazione aveva ridotto le aree coltivate a vantaggio delle nuove necessarie abitazioni che si estesero soprattutto nella zona verso Borgomanero. Da soli cinquant'anni o poco più cominciarono le radicali trasformazioni sia nel paese sia nella vita dei suoi abitanti.
E' quindi naturale che la maggior parte degli oggetti del museo si riferiscano all'attività ed alla vita contadina con queste specificità: lavori del bosco, della stalla e degli animali, dei campi e dei prati, della vigna e della cantina. Un settore ben coperto è quello della falegnameria, ma vi sono strumenti dei muratori, dei panettieri e dei calzolai. Dietro il banchetto dell'ultimo calzolaio di Briga – i Brighesi venivano e vengono tuttora soprannominati tzucluugn, zoccoloni, da una loro caratteristica calzatura, - s'affaccia una sua vecchia fotografia; un volto noto a ricordare tutti gli altri ignoti volti di quanti, passandosi di mano in mano quegli strumenti, hanno condotto la storia del paese sino a noi. Ci sono poi anche oggetti delle antiche case, delle cucine e delle camere da letto; e poi oggetti per il (poco) tempo libero, qualche oggetto devozionale, un intero corredo da sposa ed ancora vecchie monete e vecchi documenti.
Il Museo è aperto aperto in occasione di particolari iniziative o manifestazioni nel paese. L'ingresso è ovviamente gratuito. Vengono organizzati degli incontri didattici a richiesta dell'amministrazione scolastica.
La persona da contattare per poter visitare il museo su appuntamento è il suo curatore sig.ra Mariangela Allegra
Purtroppo la struttura non è accessibile ai disabili.